Se vi trovate a Roma, e siete degli amanti dell’architettura e dell’arte contemporanea non potete assolutamente perdere il MAXXI! Di cosa si tratta? Il MAXXI è il Museo Nazionale delle Arti del XXI secolo.
Se ricordate il nostro precedente post, relativo al MACRO, abbiamo già raccontato di quanto, a Roma, sia strategico alloggiare nei pressi di Termini, a proposito dei collegamento alla rete di trasporto pubblico urbano.
Il MAXXI si trova in Via Guido Reni 4, parecchio distante dal nostro albergo. Anche se adoriamo andare a piedi per scoprire gli angoli nascosti delle città che visitiamo, qui si tratta di quasi un’ora di tragitto. La Metropolitana non serve l’area in cui si trova il museo, quindi si può prendere il tram (n.2 fermata Apollodoro) oppure un autobus, contro ogni volontà di Gius.
Gius detesta gli autobus, è più forte di lui. Preferirebbe affittare un tuk-tuk piuttosto. Ma a Roma non ci risulta che noleggino tuk-tuk, quindi… autobus sia. Aspettiamo il 910 in Piazza della Repubblica. Arriva dopo qualche minuto già carico di passeggeri. Il viaggio dura circa 20 minuti prima di raggiungere la fermata Flaminia/Reni, poi restano 400 m da fare a piedi o saltellando su una gamba a seconda dei gusti.
La storia del MAXXI inizia nel 1998 quando viene bandito un concorso internazionale. Il Museo sarà inaugurato solo nel 2010 quando sarà stata completata la realizzazione del progetto dell’architetto irachena Zaha Hadid, ormai compianta. Non è la prima volta che ci troviamo a visitare un suo edificio, è già capitato al City Life di Milano, in occasione dei nostri precedenti post riguardo i grattacieli più alti d’Italia e lo Shopping District. Qui di sicuro l’intervento è molto diverso, completamente dedicato alla celebrazione dell’arte e della stessa architettura.
L’edificio si inserisce nel quartiere Flaminio nell’area dell’ex Caserma Montello, i cui resti sono inglobati all’interno della nuova struttura. È difficile non restare colpiti, ma se il cortile non vi ha particolarmente impressionato, aspettate di visitare gli interni.
Entriamo e acquistiamo i biglietti per le mostre temporanee. Il biglietto intero costa 12€, 8€ se avete meno di 30 anni – Fra rosica naturalmente -.
Accanto alla biglietteria c’è un bar bellissimo, in cui prendiamo un caffè e scambiamo due chiacchiere con la cassiera. La ragazza ci suggerisce anche il ristorante, che si trova in un padiglione indipendente a cui si accede dal cortile; ci andremo dopo aver visitato la mostra.
Le permanenti The place to be, The other city e No place like home trattano del rapporto dell’uomo con il proprio habitat, che sia città o abitazione. Tantissimi modellini in scala rendono ancora più godibile questo viaggio attraverso l’architettura che segna la storia dell’Italia contemporanea. Dal progetto per il Ponte sullo Stretto di Messina alle Stazioni Metropolitane d’Artista di Napoli.
Anche le temporanee rapiscono prepotentemente la nostra attenzione. Lo spazio è fluido e si presta ottimamente ad un percorso personalizzato, una scoperta delle opere e degli ambienti che si faccia guidare dai sensi e dall’istinto del visitatore.
La mostra Gravity – immaginare l’universo dopo Einstein, fino al 29 aprile 2018, rappresenta un’immersione nell’oscurità alla scoperta dei misteri dello spazio. Prima di accedervi veniamo avvisati della presenza di un ragno vivo in una struttura aperta come parte integrante dell’esposizione. Ansia? Solo un pochino.
Terminata la visita non dimentichiamo il consiglio della barista e ci dirigiamo verso l’esterno per andare a pranzare al ristorante del museo. Il design d’interni è il medesimo che per la caffetteria. Ci fanno accomodare sul soppalco dove Fra ordina il secondo piatto di carbonara (il secondo del nostro soggiorno romano), mentre Gius degli gnocchi ai funghi, preceduti da una squisita crema ai carciofi accompagnata da una bevanda calda di cui non ricordiamo il nome – non ce ne voglia lo chef -.
Bevuto anche il caffè dobbiamo affrettarci. La nostra vacanza romana volge al termine, anzi a Termini. Riprendiamo il tanto amato 910 per tornare in albergo, recuperare i bagagli e affrontare il viaggio in treno per Milano.
Al prossimo lunedì,
i vostri WOM!