La settimana scorsa vi abbiamo raccontato della nostra esperienza all’EUR. Roma è una città ricca di luoghi affascinanti. Alcuni conosciuti in tutto il mondo, altri meno. In ogni caso, il nostro elenco di “cose da vedere” era ancora troppo lungo per poter tornare a Milano, quindi decidiamo di fermarci per qualche giorno. L’hotel che abbiamo scelto si trova vicino alla stazione Termini, in un posto strategico se intendete visitare la città utilizzando il trasporto pubblico.
Il giorno seguente, dopo una sana dormita, siamo carichi di energia per iniziare bene la giornata. La stazione offre anche tante possibilità per fare colazione, e sappiate quanto questo rito sia importante per noi di WOM! Naturalmente ci sono moltissimi bar: quelli della Terrazza Termini ci danno sempre tanta soddisfazione. Scegliamo “Eccellenze della Costiera” un bar che tratta prodotti tipici di Amalfi. Dobbiamo aggiungere altro? L’espressione di Fra dovrebbe essere sufficientemente loquace.
Con gli addominali a forma di cornetto pianifichiamo la giornata. Dedicheremo la mattinata a visitare il MACRO in Via Nizza – Museo d’Arte Contemporanea di Roma, all’anagrafe -.
Come si arriva in Via Nizza? Bella domanda! Noi, da Termini, ci siamo arrivati a piedi. Ci abbiamo impiegato 20 anni luce, ma solo perché Fra si sentiva nostalgico ed ha voluto rivedere tutti i luoghi del cuore dei suoi tempi all’università. Lasciando Fra a casa, ci si impiegano circa venti minuti. Oppure si può arrivare in autobus, premesso che Gius preferirebbe lanciarsi da un elicottero piuttosto che prendere uno.
Detto ciò raggiungiamo finalmente Via Nizza, dove è ubicato l’ingresso del museo. La struttura occupa una parte del complesso appartenente fino al 1971 alla Società Birra Peroni che lo utilizzava per le proprie attività di produzione. Prima di entrare bisogna superare un sentiero che si snoda in mezzo agli alberi, di sicuro molto più bello in primavera. Dal 2001, l’architetto francese Odile Decq si è occupata del rifacimento della nuova ala, che colpisce per il grande volume rosso dedicato all’auditorium.
Il giorno del nostra visita c’è un gran trambusto all’interno del museo; in effetti stanno girando una nuova puntata di Voyager! Facciamo il nostro giro cercando di non disturbare le riprese, anche se probabilmente ci vedrete presto in tv, dato che abbiamo attraversato più volte i passaggi sospesi del museo alla ricerca della prospettiva migliore per scattare qualche foto. Ci spiegano che non troveremo opere esposte a causa di un imminente riallestimento. Poco male: ne approfitteremo per esplorare l’edificio!
Oltre all’auditorium c’è una libreria, un ristorante e un bar sufficientemente psichedelico da trasformare un caffè in un’esperienza extrasensoriale. Su ogni tavolino sono installate un paio di antenne , che ruotando alla base, possono scomparire sul piano del tavolo oppure porsi in maniera ortogonale ad esso – dato uno sguardo alla foto per risolvere il rompicapo -. Abbiamo provato ad accenderle, sfregarle, cantare una canzoncina e cercare un pulsante che le facesse esplodere, senza però ottenere alcun risultato. Non abbiamo la minima idea di cosa potessero essere. Se qualcuno può aiutarci non esisti e contattarci, da quel giorno i nostri sogni sono sempre più disturbati.
Il ristorante si trova all’ultimo piano e affaccia sulla terrazza, che rende la copertura dell’edificio interamente praticabile. Dalla terrazza è possibile ammirare i prospetti degli edifici circostanti, alcuni dei quali sono diventati tele per gigantesche opere murali. In alternativa si può proseguire la visita nell’ala meno recente del museo.
Questa porzione del complesso architettonico, ospita artisti emergenti del panorama internazionale, in modo da rivedere il concetto stesso di produzione artistica. Gli artisti vivono per qualche tempo nella residenza del MACRO, nell’ottica di un museo che non sia solo luogo di esposizione, ma anche di confronto, maturazione e produzione stessa dell’arte!
Pensate che la nostra sete di musei sia stata placata? La nostra avventura romana continua…
Al prossimo lunedì,
i vostri WOM!
One comment
[…] ricordate il nostro precedente post, relativo al MACRO, abbiamo già raccontato di quanto, a Roma, sia strategico alloggiare nei pressi di Termini, a […]